Veronica Caliendo
WONDER Supplemento n. 2 (15 Giugno 2003) del
ISSN 1127-4883
BTA - Bollettino Telematico dell'Arte
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Come ormai da tempo, il direttore della Biennale dispone dello spazio espositivo al Museo Correr per l'organizzazione di mostre storiche o comunque indipendenti dalla contemporaneità degli spazi della Biennale. Così per celebrare il cinquantenario della rassegna, F. Bonami ha concepito una panoramica sulla pittura rappresentata alla Biennale dagli anni Sessanta a oggi. PITTURA perché questa edizione della Biennale vede dai Giardini all'Arsenale fino alle mostre sparse nella città, la rivincita della pittura rispetto ai video, alle installazioni e alla fotografia. La mostra parte dal 1964 anno in cui R Rauschenberg ottiene il leone d'oro alla biennale, e secondo Bonami, anno in cui, col premio a Rauschenberg, la leaderschip dell'arte passa realmente dall'Europa agli Stati Uniti. Alla domanda che tutti hanno posto sull'assenza di Jasper Johns, Bonami risponde "Rauschenberg mette in crisi il ruolo dell'artista classico e della pittura, mentre a mio avviso nel 1964 Johns si era ripiegato su se stesso, ed era entrato in una fase manieristica". |
La mostra ripercorre dunque il cammino della pittura alla Biennale dagli anni sessanta in poi. Certo un percorso personale, secondo una chiave di lettura che spesso sfugge (sia per la scelta delle opere sia per la presenza di alcuni artisti come Castellani), e le sale seguono un andamento inevitabilmente cronologico provando anche a confrontare la ricerca pittorica italiana con quella europea ed americana, in un susseguirsi di tele un po' sacrificate nello spazio del bellissimo Museo Correr. Dunque si passa attraverso Fontana, Burri, Lichtenstein, Guttuso,Basquiat, Clemente, Bacon, la Dumas, fino a Murakami, punto di arrivo che, proprio come Rauschenberg nel 1964, mette sulla tela linguaggi diversi dall'occidente.
Jean Michel Basquiat, Scull, 1982
acrylic on canvas, 150 x 150 cm, private collection
Cortesia Ufficio Stampa Biennale
Lucio Fontana, Concetto spaziale attese, 1964
water based paint on canvas, 86 x 108 cm, Fondazione Lucio Fontana, Milan
Cortesia Ufficio Stampa Biennale