Veronica Caliendo
WONDER Supplemento n. 1 (15 Giugno 2003) del
ISSN 1127-4883
BTA - Bollettino Telematico dell'Arte
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È stata aperta al pubblico la 50. Esposizione Internazionale d'Arte de La Biennale curata da Francesco Bonami, fiorentino, classe '55, attualmente curatore al Museum of Contemporary Art di Chicago.
Bonami inaugura una nuova era rinunciando al ruolo di unico curatore, e affidando ad altri l'organizzazione di varie sezioni, mostre nella mostra. Così oltre alle tre mostre curate da Bonami (Ritardi e Rivoluzioni, Clandestini, La pittura da Rauschenberg a Murakami, 1964-2003), i Giardini della Biennale e l'Arsenale offrono allo spettatore altre prospettive sul mondo dell'arte, altrettante mostre dunque gestite e curate da artisti e personaggi diversi (G. Tawadros, I. Zabel, H. Hanru, C. Basualdo, C. David, G. Orozco, M. Nesbit, H. Obrist, R. Tiravanija). |
Così gli spazi dell'Arsenale si presentano suddivisi in otto mostre diverse, ed ai giardini vengono proposte altre due mostre nella mostra. Innumerevoli i Links che arricchiscono la Biennale, in una babele di mostre sparse per la città, di lavori di singoli artisti e delle nazione che non hanno un loro spazio ai Giardini. Sogni e Conflitti. La dittatura dello spettatore, si sviluppa come tematica diversamente interpretata ma che come sottolinea Bonami «vuole essere un'opportunità per ridare allo spettatore il controllo del proprio sguardo e della propria immaginazione diventando il dittatore della propria esperienza di mostra». Deve essere dunque il visitatore a costruirsi la mostra attraverso le sue interpretazioni, perché ogni esperienza è personale.
Ma il tema fa anche riferimento a Venezia ed ai veneziani, che Bonami ed il Presidente della Biennale F. Bernabè vorrebbero più presenti e vicini alla manifestazione stessa, come accade a Kassel dove il pubblico è per la maggior parte tedesco. Dunque sensibilizzare le scuole, gli enti, le istituzioni, pensando a Venezia e al suo futuro, al futuro dell'arte in questa città ed inevitabilmente ai sogni e conflitti.
Una delle novità di questa biennale è dunque l'impegno a renderla più veneziana, ma anche a farla uscire da Venezia, contaminando altre città, esportando curatori e mostre in particolare nel Sud d'Italia. Il Progetto per la riqualificazione architettonica e urbanistica e per la promozione e la Diffusione dell'Arte contemporanea nelle regioni del sud d'Italia, presentato il 14 giugno allo spazio ASAC (promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero per l'Economia e le Finanze, la Biennale 2003-20004), prevede la riqualificazione di siti per la promozione e diffusione dell'Arte contemporanea nelle regioni del Sud, partendo proprio dall'esportazione della Biennale e delle 10 mostre volute per quest'edizione. Questo accordo permetterà ad artisti e curatori di proseguire la loro ricerca artistica anche il prossimo anno e alla Biennale di ribadire il suo ruolo per la promozione di cultura contemporanea. Per la prima volta andremo a incontrare incontrare nuove fasce di utenza in regioni diverse, e metteremo a disposizione degli operatori culturali del Sud d'Italia le competenze dei nostri staff organizzativi dice Franco Bernabè